Eletto ogni sei mesi dal Consiglio comunale, il Mastrogiurato doveva appartenere alla classe nobile o alla ricca borghesia e risiedere in uno dei quarti storici della città (Borgo, Sacca, Lanciano vecchia e Città nova). Con l'assenso della Corte regia, durante lo svolgimento della fiera ricadente nella sua carica, il Mastrogiurato assumeva pieni poteri nella amministrazione della giustizia civile e militare. La sua investitura avveniva il giorno di apertura delle fiere, sotto la torre civica, in una cornice di solennità e splendore. Alla cerimonia erano tenuti ad intervenire, con un seguito di almeno due armigeri, i sindaci delle città soggette a Lanciano, che in segno di onore, gli baciavano il ginocchio e lo accompagnavano a ricevere le due bandiere del potere civico e regio che, dopo un lungo corteo, tra squilli di trombe e rulli di tamburi venivano issate su un pennone della Piana delle fiere. Oggi la nomina a Mastrogiurato è l'occasione per attribuire a personaggi lancianesi del mondo politico, economico e culturale un pubblico riconoscimento del loro valore. Ma è anche l'occasione per rivivere un momento importante della vita della città, animando un corteo in costume di grande effetto scenografico a cui la cittadinanza partecipa in modo corale.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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