Le prime citazioni scritte risalgono al 1622. Da una lapide posta sulla controfacciata si evince che la chiesa fu distrutta dal terremoto del 2 febbraio 1702 che interessò L’Aquila ed i dintorni. Fu ricostruita nel 1705 grazie all’opera del cittadino Giuseppe Fattore. L’edificio è a pianta rettangolare, a navata unica è divisa in quattro campate, due di dimensioni minori alternate e due di dimensioni maggiori, affiancate da cappelle laterali voltate. L’ambiente interno è scandito dalle paraste culminanti da un capitello corinzio con foglie d’oro, sulle quali si imposta la cornice modanata che lo contorna. Le cappelle laterali hanno tutte altari di fattura barocca, con tele e statue. Il soffitto è a cassettone ligneo finemente dipinto. La facciata della chiesa dalle forme barocche presenta una copertura a capanna, dei salienti e delle paraste in pietra squadrate che si erigono a partire da un basamento, anch’esso in pietra. Al centro della facciata vi è un portale barocco in pietra modanata con arco spezzato e finestra ogivale, cui si accede mediante una scalinata di accesso in pietra. Nella parte superiore è presente una apertura rettangolare sul timpano ed una balconata in ferro, probabilmente posteriori rispetto all’intera facciata. Sul portale è riportata la data 1799 che probabilmente si riferisce alla fine della costruzione della chiesa. Il campanile posto sul lato posteriore sinistro è a base rettangolare e ha la sommità poligonale, realizzato in pietra squadrata, con blocchi di grandi dimensioni con tessitura orizzontale.
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