Risale all’XI secolo, probabilmente realizzata dai Benedettini intorno all’anno mille. L’attuale edificio è però il frutto di un rifacimento cinquecentesco e di due restauri, uno nel 1831 ed uno in tempi recenti, mentre la cripta conserva le caratteristiche originarie. E’ con tetto a capanna e dalla facciata, quasi a strapiombo sul torrente Castellano, si erge un campanile a vela che ospita due campane; su una di esse è la scritta “A ful(mine) et tempestate libera nos Domine. A.D. MDCCCLXV”. Un semplice portale con arco a tutto sesto, al di sopra del quale c’è una finestra ad occhio, entrambi incorniciati in laterizio, si apre sulla facciata in pietra. Un secondo portale, bellissimo, si apre su una delle pareti lunghe. Realizzato nel 1512, come si legge in una delle iscrizioni del portale stesso, quale ampliamento di un ingresso già esistente, è ogivale e le cornici in pietra che lo coronano ed il davanzale della finestra soprastante recano varie figure ed allegorie scolpite, a volte raffiguranti animali fantastici e maschere. L’interno è ad aula unica. Questa termina nella zona presbiteriale, sopraelevata di tre gradini rispetto al resto, dove trova posto una semplice mensa d’altare. Sempre al Cinquecento risalgono gli affreschi ancora ben visibili sulle pareti laterali. Questi, raffiguranti soggetti religiosi a carattere popolare, vennero successivamente coperti di intonaco; i tentativi di riportarli alla luce in tempi recenti li ha poi gravemente danneggiati, ma tra essi si distinguono una Crocifissione, un S.Francesco, un S.Antonio Abate ed un’Annunciazione.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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