Cattedrale San Pelino e Sant'Alessandro
Il complesso architettonico valvense è costituito da due corpi di fabbrica distinti e comunicanti: il mausoleo di Sant'Alessandro papa e la cattedrale di San Pelino. Il primo, a destra della cattedrale, si presenta come un'aula rettangolare, oltre cui si apre, in fondo, una piccola abside circolare ed in effetti costituisce il transetto di una costruzione mai portata a termine. L'interno è diviso in quattro campate con volte a crociera che poggiano su semicolonne addossate alla muraglia, mentre l'arco centrale cade su una mensola sopra il semicatino absidale, illuminato da tre strette finestre e affrescato con figure dei Santi Onofrio, Anatolia, Caterina, Giovanni e Alessandro, eseguiti da due autori, diversi per stile e capacità (sec. XIII). Per quanto riguarda San Pelino si può affermare, con una certa sicurezza, che nel 1075 Trasmondo abate di San Clemente, pose mano alla ricostruzione ex novo di una cattedrale accanto alla fabbrica di Sant'Alessandro e sulle rovine di un precedente edificio. Dopo una lunga vicenda costruttiva, la chiesa consacrata da Gualtiero nel 1124 conserva le linee gotiche nelle quali fu rifatta nel 1229- 1235. La facciata principale prospetta sulla Via Valeria ed è caratterizzata da un unico portale romanico, decorato sui piedritti e l'archivolto da motivi vegetali ripresi da uno dei tanti frammenti romani di spoglio che arricchiscono le muraglie. Sul lato sinistro, un portale secondario ripete, sia pure con minori abbellimenti, le linee del primo. Un accenno particolare merita la bellissima abside maggiore scandida da quattro fasce decorative in cui s'inseriscono sottili colonne, lastre scolpite e finestre, finemente decorate. L'interno basilicale, diviso in tre navate da quattordici pilastri, è coperto da capriate a vista, mentre il presbiterio si presenta voltato a botte.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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