Soprattutto per i turisti che d'estate scelgono di passare le proprie vacanze sul lago, Scanno organizza la rievocazione del Catenaccio, ossia del corteo nuziale che accompagna la sposa prima in chiesa e dopo a casa del novello consorte. La ricostruzione è fedelissima al modello tradizionale e pertanto esercita una forte suggestione sugli spettatori che, ogni anno, fanno ala alla sfilata per le pittoresche vie del centro storico. Il Catenaccio è aperto dalla coppia degli sposi e solitamente la protagonista indossa un antico costume, databile alla metà del 700. Oltre al preziosissimo costume, che ha la gonna cremisi e il mantosino di seta ricamata, la sposa sfoggia il cappellitto con i lacci rossi, come impone il suo stato di novella moglie, la tocca di seta bianca e l'incappaturo dorato e si orna di tutti i gioielli rituali, a cominciare dalle cerceglie, orecchini di preziosa filigrana, la stringicolla, la gioia e il laccio. Segue una lunga teoria di parenti e amiche che indossano il costume delle occasioni solenni con la gonna a fitte pieghe di panno azzurro o verde, il corpetto ornato di bottoni d'argento e con la scolla di tombolo, il mantosino di seta, il cappellitto festivo e le belle pantofoline di panno ricamato che contraddistinguono l'andatura ondeggiante e regale propria delle donne di Scanno. Gli uomini, a cominciare dallo sposo, vestono un abito di lana scura, camicia bianca e cappello nero. Il corteo, che incede festosamente, ogni tanto è bloccato da uno sbarramento di nastri colorati tesi da un lato all'altro della strada da giovani che pretendono, per lasciarlo passare, piccoli regali in dolciumi, bevande o denaro. Il corteo si conclude in piazza con gran ballo finale.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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