L'ingresso al Santuario avviene da un portichetto impreziosito da un bifora che offre una magnifica veduta del lago. Dietro l'altare alcune rampe di scale scavate nella roccia conducono alla grotta chiusa da un cancelletto in ferro battuto; di lato, si trova una vaschetta che raccoglie l'acqua percolante. Attraverso una donazione fatta dai conti di Valva a Montecassino apprendiamo dell'esistenza del Monastero degli Eremiti di Prato Cardoso già in data 1067. S. Domenico visse in questi luoghi, secondo alcune notizie agiografiche non molto certe, a cavallo dell'anno Mille e fondò alcuni monasteri fra cui quello di Prato Cardoso, ove si trova la sua grotta. Fra le tre feste che Villalago dedica a S. Domenico, la più importante è quella del 22 di agosto alla quale intervengono molte compagnie dai paesi vicini e dal Molise. S. Domenico protegge dal morso dei serpenti velenosi, dalla rabbia e dal mal di denti. Nell'Ottocento le madri portavano i bambini all'altare incitandoli a mordere un serpente per ottenere l'immunità dal veleno.
E. Micati "Carsa Edizioni"
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