Eremo San Giovanni all'Orfento
Pietro da Morrone si ritirò in questo eremo in compagnia di alcuni discepoli, sperando che pochi potessero seguirlo in un luogo così impervio, e vi rimase per quasi nove anni, dal 1284 al 1293. Ciò che oggi vediamo scavato nella parete sopra il riparo è solo la parte eremitica dell'antico convento: infatti nel sottostante riparo vi erano una chiesetta, le cellette dei pochi monaci che vi abitavano ed una foresteria per i pellegrini. Tutto ciò era noto dagli atti del processo di canonizzazione di Celestino V, ma recenti scavi archeologici, lo hanno confermato. Oltre alle mura del vecchio monastero, gli scavi hanno messo in luce alcuni interessanti reperti che risalgono all'età del bronzo e, in particolare, una canaletta in legno per la raccolta delle acque per un evidente uso cultuale. Di notevole interesse è l'impianto idrico, completamente realizzato nella roccia, che raccoglie l'acqua piovana convogliandola in piccole vasche di decantazione ed infine in una cisterna.
E. Micati "Carsa Edizioni"
Dove si Trova