Si narra che durante una delle tante incursioni turche che infestavano l'Adriatico, Leone, giovane marinaio di Silvi riuscì a scongiurare l'invasione del paese, accendendo sul punto più alto delle mura che circondavano l'abitato posto sulla collina prospiciente il mare, un grosso fascio di paglia, il cui bagliore accecò gli assedianti. In ricordo dell'episodio, ogni anno il 28 giugno, per la festa del Santo Patrono, che è San Leone, nelle ore serali si usa dar fuoco al Cencialone, un mucchio di paglia, intorno al quale si balla e si canta, fino a quando la brace non si è consumata completamente. Si tratta, in effetti, di un fuoco solstiziale, una pratica la cui collocazione varia, a seconda i paesi, in uno spazio temporale che va da San Vito a San Pietro. Questi fuochi, diffusi in varie forme in tutta Europa, oltre ad essere un chiaro simbolo solare, hanno la funzione rituale di proteggere il creato, di scacciare i demoni, le streghe e di purificare la terra dalle malattie, restituendole uno stato di virtuale giovinezza.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
Dove si Trova