Molte cerimonie extraliturgiche, ormai consolidate nella devozione popolare specialmente durante la Settimana Santa, sono la sopravvivenza di riti penitenziali che hanno origine nel Medioevo, quando compagnie laiche di Disciplinati attraversavano le strade e le piazze delle città, dando vita a rappresentazioni sacre e forme di culto, di carattere drammatico e lugubre, il cui scopo era quello di edificare e distogliere dal peccato i presenti. Ad esse, da cui si fa derivare l'origine del teatro italiano, fa riferimento una antichissima processione antelucana che si tiene a Teramo il Venerdì Santo. Aperta dal priore e dai fratelli che vestono il nero sacco della penitenza e recano una nuda croce segnata a lutto, le sorelle anch'esse velate e in gramaglie, trasportano, al lume delle candele, il simulacro della Madonna Addolorata. Ancora oggi la processione prende avvio dalla chiesa di Sant'Agostino e, attraversando la città in un percorso di oltre sei chilometri, tocca le principali parrocchie, fino a giungere al Convento della Madonna delle Grazie, da dove torna indietro per sostare nella cattedrale e rientrare alle prime luci del giorno di dove era partita.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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