Forcella, piccola frazione del comune di Teramo, ha un modo sicuramente suggestivo di festeggiare la ricorrenza della Madonna della Misericordia, che cade il 23 settembre. Verso mezzogiorno, dopo che i riti religiosi si sono conclusi, un corteo di giovani e precisamente un alfiere, due armigeri, di cui uno munito di lancia, l'altro di spada, un suonatore di grancassa ed uno di tamburo, escono dalla chiesa e si avviano, con gran seguito di folla, verso la piazza principale. L'alfiere, sempre impugnando la bandiera, si inginocchia in mezzo alla piazza e, dopo aver baciato un lembo della Insegna che, rialzatosi tiene spiegata in alto, incomincia a danzare sul ritmo del saltarello, fino a quando dal cerchio non avanzi un Pretendente, il quale, seguendo le prescrizioni degli armigeri, il cui compito è proprio quello di regolare lo svolgimento delle esibizioni, entra in ballo ed ottiene la consegna della bandiera. L'avvicendamento dei danzatori è spontaneo e nessuno è escluso dal ballo a meno che un lembo del drappo non tocchi il suolo, nel qual caso gli armigeri lo invitano a consegnare immediatamente l'insegna ad un altro. Di passaggio in passaggio e tra gli incitamenti per gli esecutori più abili o maggiormente rappresentativi, il ballo dura più o meno un'ora, fino a quando l'alfiere non richiede l'Insegna, con la quale, dopo averla baciata, si copre nuovamente le spalle e si avvia verso la propria abitazione.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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