Di questo luogo rimangono alcuni resti di mura che chiudevano un riparo, ma è quasi tutto quello di cui possiamo disporre per dargli un nome ed ipotizzare un'origine, visto che la tradizione locale a riguardo è molto avara: ci dice solamente che il luogo era occupato dai monaci. Si tratta di una tradizione molto vaga, non suffragata da storie e leggende, e questa scarna notizia assume una certa credibilità solo grazie alla vicinanza del convento di S. Bartolomeo di Carpineto della Nora. I ruderi si trovano all'inizio di una formazione rocciosa, che si sviluppa per alcuni chilometri, molto interessante per i numerosi ripari e grotte nei quali si sono rinvenute alcune pitture rupestri che testimoniano la frequentazione della zona da parte di cacciatori dell'età del ferro. All'inizio della fascia di pareti c'è la "Portella di Nerone", una specie di passaggio obbligato, che dà accesso alle zone di montagna ed in particolare ai pascoli di Voltigno. Pertanto questa dipendenza del convento, probabilmente una piccola grancia con annessa chiesetta, aveva una posizione invidiabile.
E. Micati "Carsa Edizioni"
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