San Sebastiano di Bisegna è un piccolo villaggio marsicano, posto sulle rive del fiume Giovenco. Qui ogni anno, in onore del Santo protettore, si rinnova una interessante e, per molti versi, complessa tradizione. Una famiglia del luogo, per adempiere a un voto o per semplice devozione, si offre di allestire la festa al Santo e dal 17 gennaio apre la propria casa a quanti vogliano collaborare ai preparativi e predispone tutto l'occorrente per le panette. Queste sono delle preparazioni di pasta di pane, formate da otto pallottoline su cui viene posta, con un antico sigillo di legno che reca la cifra SSMS, la merca del Santo. Ad ammassare le panette provvedono le donne del paese che, tutte insieme ed in un clima molto festoso, le portano, disposte su lunghe tavole, a cuocere in un pittoresco forno a legna. Il 21 gennaio una lunga fila di ragazze vestite di rosso in ricordo del sangue versato dal Martire, esce dalla casa del procuratore della festa, recando sul capo le ceste colme di panette. Ogni cesta è addobbata con fiocchi e fiori, ma soprattutto è coperta con un drappo rosso, cosicché il corteo crea una suggestiva macchia di colore in uno scenario spesso coperto di neve. Le ragazze si avviano verso la cappella del Santo, che è posta fuori il paese, e a metà strada incontrano la processione degli uomini che reca la statua. Dopo i saluti ed i convenevoli, tutti insieme si dirigono in chiesa dove, a conclusione delle funzioni liturgiche, il parroco benedice le panette. Dopo una prima distribuzione le ragazze ritornano in casa della famiglia che ha organizzato la festa. Dinnanzi all'abitazione si accende un gran fuoco di legna ed ha inizio la consegna dei pani rituali a tutti i devoti che ne fanno richiesta.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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