Lasciata per lungo tempo in abbandono, dopo sapiente opera di restauro verso la fine del Novecento è stata ampiamente recuperata al culto, tanto da essere utilizzata, seppure nella sua limitatissima capienza, in sostituzione della Chiesa di S.Massimo durante il restauro di quest’ultima. La facciata è molto elaborata, con arcone, pilastri e capitelli. La copertura è a capanna. Ai lati del portale incorniciato in laterizio sono due finestrelle. L’interno, ad unica piccola aula, conserva un bell’altare barocco in legno che reca la data 1631. Dalla parete posteriore si erge un piccolo campanile a vela che sorregge una campana.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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