Chiesa San Michele Arcangelo
Piccola chiesetta esistente entro il cimitero, nella località dove una volta fu il famoso monastero di Sant’Angelo in Barreggio. Il cenobio sorse verso la metà del 700, e già nel 937 rimase danneggiato dalle incursioni degli Ungari salvandosi, secondo alcuni, la sola chiesetta. Successivamente i monaci vi rimasero ancora per qualche tempo, poi lo abbandonarono. Dopo la ricostruzione, S. Angelo assunse semplicemente il ruolo di prepositura cassinese, cioè di dimora di qualche monaco distaccato all’amministrazione delle terre della prepositura stessa. La pietra con epigrafe che figura in un angolo di casa Dorotea a Villetta, venne tratta dai ruderi di S. Angelo ma risale all’epoca romana imperiale. Un’altra interessante pietra, una volta incastrata trasversalmente nel muro della chiesa di S. Sebastiano, fa supporre l’identica provenienza. Dalla fine del 1700 in poi la chiesa venne ancor più abbandonata e ridotta a ricovero di animali erranti. La pianta della Chiesa è abbastanza particolare: una volta entrati in uno spazio vagamente rettangolare, un gruppo di tre gradini conduce ad un livello inferiore, al centro del quale si trova il ciborio cinquecentesco affrescato con scene di Annunciazione e Crocefissione. Il fatto che si tratti di un edificio molto antico, ce lo conferma il grande arco gotico in pietra che si trova sulla parete di fondo. La parte posteriore della chiesa termina con la tipica struttura ad abside semicircolare. Le 4 colonne presentano il fusto monolitico lavorato con lo scalpello, mentre i capitelli sono tutti diversi e decorati con motivi floreali.
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