Nella prima domenica di agosto, con la partecipazione coreografica di tutti i giovani del paese e dintorni, viene rievocata "La battaglia contro i Turchi". A mezzogiorno, preceduti dalla fanfara di una banda musicale, scendono in processione crociati e turchi, gli uni in casacca bianca e sul petto una croce rossa, gli altri con la mezzaluna dorata sul fondo rosso. I Crociati prendono posizione sopra e intorno al fortilizio; i Turchi presso le porte del paese per prepararsi al primo attacco. Nel frattempo, la Madonna, denominata dei Turchi, attraversa la piazza tra segni di croce e mani tese a lambire il manto in segno di devozione ed ha in braccio un Bambinello acconciato nella identica maniera. Quasi all'improvviso ha inizio la rievocazione: una sentinella avvisa concitatamente che sta arrivando il nemico. Giungono correndo i Turchi, anch'essi tra schiamazzi e urla. Respinti si ritirano. Segue un secondo attacco e una seconda furiosa zuffa, questa volta con duelli sotto la torre a colpi di sciabole e scimitarre. Il suolo è ricoperto di guerrieri uccisi. I Turchi si ritirano ancora una volta. I Crociati tollesi, nel timore di non essere più in grado di difendersi, mandano a chiedere aiuto ai cavalieri teutonici. Intanto le donne, in chiesa, implorano un intervento divino. Quasi a dare corpo alla speranza giunge un messaggero dei Turchi con la resa scritta. Ma il comandante dei Crociati, dall'alto della torre, con un ampio gesto di disprezzo, fa a pezzi il messaggio. Circa alle dodici e mezzo un altro terribile scontro. Quando i Turchi stanno per vincere arrivano i rinforzi, le campane si mettono a suonare a distesa e avviene il miracolo: sulla torre appare un angelo con la spada sguainata che mette definitivamente in fuga i Turchi.
E. Visci
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