Abbazia Santa Maria di Casanova

Fondata nel luglio 1197 dall'Ordine Cistercense per volontà di Margherita, vedova del conte Berardo II di Loreto Aprutino su un sito di particolare suggestione in posizione dominante sulla sottostante vallata attraversata dal torrente "Schiavone". I primi frati sarebbero entrati in Casanova nel 1195 o 1197, provenienti dall'abbazia romana delle Tre Fontane. Essa restò famosa nei secoli per l'austerità dei costumi dei suoi monaci e per la strettissima osservanza della regola cistercense. L'abbazia si sviluppò rapidamente in concomitanza con l'aumentare del potere dei Conti di Loreto, ma anche grazie alla vitalità della formula cistercense e del decadimento delle badie benedettine, che vennero assorbite con tutti i loro possessi dall'abbazia, tra cui i conventi di S. Maria delle Tremiti (1237), S. Maria dei Carboni a Sulmona (1232), S. Spirito d'Ocre (1248), S. Bartolomeo di Carpineto (1258). Nei primi decenni del XIV secolo iniziarono a manifestarsi i primi segni di una graduale decadenza dovuta al mutamento delle condizioni economiche generali, alle controversie con i feudatari confinanti, al mancato rinnovo delle esenzioni e privilegi da parte dei sovrani, al disinteresse per le questioni religiose, dal costume di dare le abbazie in commenda permettendo in questo modo una eccessiva autonomia nelle alienazioni dei possessi e nelle assegnazioni di rendite. Nel 1591 diventò commendatario il Cardinale Federico Borromeo, il quale cercò di porre rimedio al degrado in corso con ristrutturazioni ed estinzioni di debiti. Il convento è soppresso e saccheggiato nel 1807, quando con la legge di Giuseppe Bonaparte si decretò la soppressione degli ordini religiosi. Di ciò che resta si può ancora ammirare quella che era la Sala Capitolare con una volta a crociera, e la maestosa Torre di recente restaurata.