Dopo essere stata chiusa per cinquant’anni il restauro ha consentito il recupero tra l’altro di un prezioso altare ligneo barocco risalente al ‘600. Sulla facciata a coronamento orizzontale si apre un portale incorniciato in laterizio con arco a tutto sesto sormontato da lunetta. Ancora più in alto un finestrone rotondo dà luce all’interno. Dal coronamento si alza un piccolo campanile a vela per una campana. Salendo alcuni gradini si accede all’interno, costituito da un’aula unica coperta con capriate lignee a vista; la navata è separata con un arcone a tutto sesto dalla zona presbiteriale sopraelevata di alcuni bassi gradini, all’interno della quale è il bell’altare ligneo. Al centro di questo è un dipinto con “Le storie di Santa Giusta” con quadretti agiografici, tutti realizzati da Francesco Ragazzini (1540-1626) da Ravenna. Nei pressi dell’ingresso laterale sono rimessi in opera alcuni reperti, in particolare un’epigrafe funeraria romana ed un fregio altomedievale, che potrebbero attestare l’antichità dell’impianto originario.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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