La chiesa madre di Tocco è quella di Sant'Eustachio Martire. Nella sua forma primitiva è stata costruita accanto al castello, nella parte più alta della collina, al centro del piccolo agglomerato urbano, quale centro propulsore di vita cristiana. La chiesa primitiva venne distrutta quasi completamente dalle fondamenta dal terremoto del 1706. Essa venne subito ricostruita nello stesso luogo, non più secondo la primitiva struttura, ma in stile settecentesco. La chiesa, nell'interno, è a tre navate, che richiamano lo stile basilicale di quella primitiva. Gli stucchi della volta, della cupola, dei capitelli, delle cornici e degli altari sono tutti settecenteschi o posteriori. Vi sono quattro altari nella navata di destra e tre in quella di sinistra con il battistero. Nella parte superiore dell'abside domina, sull'Altare Maggiore, il quadro del protettore Sant'Eustachio, dipinto nel 1740. Il nuovo altare maggiore, ricostruito dopo il terremoto, fu inaugurato nel 1718. L'altare attuale di marmo è del 1957. Non fu ricostruita la cappella del Santissimo Sacramento, che rappresentava la parte più antica della chiesa. Anche il campanile è di questo periodo e il campanone di Sant'Eustachio, sita nella cella campanaria, è stato fuso nell'anno 1737 da G. Battista dell'Aquila.
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