Sito Archeologico Valle Giumentina
L'importante sito di Valle Giumentina rappresenta una delle principali testimonianze del Paleolitico inferiore e medio in Abruzzo. Gli scavi eseguiti hanno messo in evidenza nei livelli bassi e medi della sequenza lacustre industrie del Paleolitico inferiore di tecnica clactoniana (soprattutto raschiatoi, punte e schegge), mentre alcuni reperti più antichi sono stati rinvenuti solo di recente e in giacitura secondaria nelle ghiaie di base. In sequenza sopra gli strati con industrie clactoniane vi sono strati con piccoli bifacciali, cui seguono strati ancora con industrie clactoniane (raschiatoi e schegge con incavi) ed infine i livelli sommitali, formatisi quando il lago era ormai prosciugato, che hanno restituito industrie del Paleolitico medio musteriane e scarsi strumenti del Paleolitico superiore. La selce che veniva lavorata si rinviene abbondante negli affioramenti rocciosi della Maiella settentrionale, ma di volta in volta ciascun gruppo umano ha scelto ed utilizzato solamente alcuni tipi. Gli scarsi resti di fauna rinvenuti negli scavi attestano la caccia alla grande selvaggina quale l'orso ed il cervo. La Valle Giumentina fu abitata sin dal Paleolitico, come testimoniato da interessanti ritrovamenti di manufatti derivanti dalla lavorazione di ciottoli. La particolarità di questa lavorazione e l'abbondanza di reperti hanno fatto di questo sito uno dei più importanti in Abruzzo per lo studio della paletnologia, tanto che la fase più recente dell'industria clactoniana (selci lavorate a percussione su incudine, con piano di percussione inclinato rispetto a quello di distacco) viene definita appunto facies di Valle Giumentina.
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