Santuario Santissimo Crocifisso

Siamo alla fine del primo millennio, periodo in cui la gente esce dal buio del Medioevo per andare incontro ad uno splendente rinnovo . . . ed è in questa atmosfera che nasce la devozione per il Crocifisso del Musellaro. Nel castello di Tuzio, il barone del Musellaro espone il crocifisso aprendo così le porte ai fedeli ed ai pellegrini in cerca di speranza. E la speranza prende la forma di un Cavaliere cinto con una fascia rossa come l'antico Crocifisso che riscatta i terreni minacciati di distruzione dalla baronia dell'Aquila. Nel 1659 i Sigg. Tabassi di Sulmona comprarono ciò che rimaneva della Baronia di Musellaro ed il Corcifisso venne abbandonato nel ripostiglio della chiesa. Poco dopo, una vecchia sacrestana, andata a prendere l'olio per le lampade, vide nel ripostiglio l'abbandonato Crocifisso perdere sangue. Cercò di asciugarlo utilizzando due fazzoletti, ed i Musellaresi, dopo tale miracolo, lo misero subito in venerazione trasformando il ripostiglio in Oratorio. Il Vescovo, alla conferma del miracolo, fece raschiare il pavimento bagnato di sangue murandolo in una cassetta dentro l'altare dove si trova ancora oggi. Da allora al S.S. Crocifisso sono stati attribuiti numerosi miracoli e la gente del posto, e non solo, lo venera con grande fede.