E' certa la presenza dell'uomo in questa grotta sin dal paleolitico superiore. Probabilmente era solo un punto di sosta e di ricovero momentaneo dei cacciatori paleolitici, vista la scarsa presenza di industria litica e di resti ossei. Sono invece più consistenti i ritrovamenti del periodo neolitico e dell'età del bronzo che testimoniano una ininterrotta frequentazione della grotta. Il suo carattere culturale in epoca italica verrebbe provato dal ritrovamento, nei pressi della grotta, di una lamina bronzea in dialetto marrucino e di una statuetta in bronzo nota come "La dea di Rapino". Al periodo medioevale apparteneva la chiesa, probabilmente dedicata a S. Michele Arcangelo, costruita all'ingresso della grotta. Il luogo di culto decadde nel XV secolo, quando fu abbandonato il vicino borgo denominato "Il Colle".
E. Micati "Carsa Edizioni"
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