La chiesa intitolata all'antico "Avvocato e Protettore della Terra di Rosciano", S. Nicola di Bari, di epoca quattrocentesca, a pianta rettangolare, si estende a valle su un bastione della cinta medioevale, che funge da abside laterale. L'aspetto è alquanto insolito, poiché la facciata è inclusa fra le abitazioni e l'ingresso si pone sulla fiancata laterale. Sono ammirevoli, per eleganza di linea, il portale con arco, lavorato in figulina, e il coronamento della facciata consistente in un cordone e in una serie di archetti in laterizio. Ad un lato del portale, su un mattone collocato di taglio, si legge la data 1480, in cifre romane, da riferirsi ad un rinnovamento edilizio. L'atipica facciata è completata da una monofora all'estremità sinistra della parete e da un campaniletto a vela, in laterizio, che interrompe la copertura sulla destra. L'interno è ad una sola navata, molto semplice, con lo sfondo su un monumentale altare ligneo dai rilievi dorati, adornato con motivi secenteschi. Le pareti di S. Nicola furono imbiancate con calcina al tempo della peste del 1656, forse per un vano tentativo di arginare il morbo, e solo nel 1937, grazie ad una segnalazione di Francesco Verlengia, fu riportata alla luce una preziosa serie di affreschi votivi rinascimentali (alcuni dei quali datati e con il nome degli Offerenti), raffiguranti S. Nicola, S. Rocco, S. Lucia e, in genere, i Santi benedettini. Fra gli altri, di grande interesse si rivela quello della Madonna col Bambino, che presenta numerosi richiami all'arte di Andrea Delitio, soprattutto nel giovane vestito alla moda del tempo recante un garofano rosso (simbolo, per altro, dell'amore divino), che presuppone senza dubbio famigliarità con i "bellimbusti" che popolano le scene della Cattedrale di Atri.
A. Mezzanotte
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