Santuario San Michele

La zona ove sorge il santuario, nota sotto il nome di S. Angelo, era destinata a lavatoio per le donne, come risulta dagli antichi statuti comunali rinnovati nel 1536. La prima notizia risale al 1183 e compare in una Bolla di Papa Lucio III. Ma è logico supporre una sua origine più antica per la posizione che esso assume sulla via di transumanza e per la vicinissima sorgente. D'altra parte, le tredici celle nominate nella iscrizione cassinese del 1066 per la zona di Pescocostanzo fanno supporre una naturale destinazione di tali luoghi per chi scegliesse la vita ascetica. L'interno del santuario è particolarmente suggestivo per il netto contrasto fra l'irregolare e rozza volta rocciosa ed il candore e la fine lavorazione delle parti in pietra.