Morro d'Oro

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Convento Sant'Antonio

Se ne conosce l’esistenza dal 1260, quale insediamento francescano dei Frati Minori Conventuali. Venne soppresso una prima volta nel 1652 da Papa Innocenzo X per lo scarso numero dei religiosi, per essere riaperto circa un secolo dopo. Fu poi definitivamente chiuso in conseguenza della soppressione di quasi tutti gli Ordini religiosi dell’allora Regno delle due Sicilie dalle leggi murattiane del 1809 e rimase abbandonato per molto tempo. Le rendite vennero assegnate ai Padri Barnabiti di Napoli, che però non si occuparono mai della struttura, lasciandola andare lentamente in decadimento. Intorno alla metà dell'Ottocento la struttura venne acquistata da Bartolomeo Rozzi, che probabilmente ripristinò la funzionalità della chiesa, tanto che sul campanile a vela venne collocata una campana che, dedicata alla Madonna, reca la scritta "Assumpta est in coelum - Marcellus La Noce fecit - 1981". Sul finire del secolo scorso il complesso venne acquistato da Benedetto Cerulli, fratello di quel Vincenzo che aveva costruito l’Osservatorio Astronomico “La Specola” di Collurania, e parzialmente adibito a casa colonica. Benedetto alla sua morte lasciò tutti i beni in eredità a sua moglie e questa tempo dopo si sposò nuovamente, lasciando al suo secondo marito la cura dell’intera proprietà. Quando questi a sua volta morì dell’intero patrimonio della famiglia non restava che una gran mole di debiti, tanto che l’ex convento con i suoi terreni coltivati soprattutto a vigneto venne venduto, dopo numerosi tentativi, all’asta giudiziaria. Se lo aggiudicò, nel 1963, la famiglia Marziani di Morro D'Oro, che attualmente lo detiene dopo aver effettuato innumerevoli sapienti interventi di restauro conservativo sull’intera struttura.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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