Citata in documenti dell’XI secolo, la costruzione che oggi vediamo è un rifacimento del XVI secolo, quando il paese apparteneva ad Andrea Matteo Acquaviva, Duca di Atri e Conte di San Flaviano (l’attuale Giulianova). La copertura è a capanna, un campanile a vela in corrispondenza della facciata posteriore sorregge due campane e la sua facciata in laterizio, a coronamento orizzontale, è sormontata da tre pinnacoli a piramide. Vi si apre un portale ad architrave piano incorniciato in pietra bianca e sormontato da un timpano sorretto da due mensole decorate con foglie d’acanto. Sull’architrave si legge “Ore tuo Xpe benedictus sit locus iste / pax sit intranti benedictio quoque moranti / sacrum hoc divo Flaviano dicatum publico aere / instauratum est anno Domini 15LXXXII”, dove la data è 1582 e Xpe sta per Christe. Le pesanti porte in bronzo, recanti figure a rilievo celebrative di San Flaviano e di episodi evangelici, sono state apposte in occasione dell’Anno Santo 2000. Al di sopra del portale si aprono tre grandi finestre a mezzo sesto, fortemente strombate. L’interno, ad aula unica, vede il presbiterio separato dal resto da un grande arco a tutto sesto. Sulla sua parete destra è incastonata al muro una lapide funeraria di inizio Settecento su cui sono incise le celebrazioni di due membri dell’insigne famiglia dei Caracciolo. Su una delle cappelline votive laterali, nonostante un frettoloso restauro negli anni Ottanta del secolo scorso abbia occultato diverse altre testimonianze, si possono ancora ammirare alcuni affreschi rappresentanti una Crocefissione, probabilmente anch’essi di fine Cinquecento. Sempre dello stesso periodo sono il fonte battesimale e le due tele che raffigurano S.Flaviano e S.Rocco.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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