Attualmente chiusa per i danni patiti per il terremoto del 6 aprile 2009. Conosciuta già in documenti del XIII secolo, epoca a cui risale la fondazione del monastero della Congregazione Camaldolese di S.Croce di Fonte Avellana cui era annessa, era in stretto rapporto con l’altra Fondazione Avellanita in Abruzzo, quella di S.Nicola a Corno. Nel 1569, con la soppressione della Congregazione Avellanita, il monastero venne posto sotto le dipendenze del Monastero di S.Michele di Murano. L’esperienza monastica terminò poco dopo le soppressioni napoleoniche del 1800 e l’ultimo monaco camaldolese lasciò definitivamente S.Agostino nel 1821. Ha copertura a capanna e l’aspetto attuale è quello derivante da un rifacimento di fine XVI-XVII secolo, conservando nella zona absidale parte della muratura più antica. L’ultima importante ristrutturazione risale al periodo tra le due Guerre Mondiali, quando tra l’altro venne sostituito l’antico campanile a vela con la torre campanaria odierna e modificato l’originario finestrone quadrato in quello rotondo attuale. Sulla facciata si apre un semplice portale in pietra sul cui architrave è apposta una mattonella di maiolica con una raffigurazione ritenuta di S.Vincenzo Ferreri; su di essa si legge “Tito Barnabei / Fece nel luglio 1886”. Al di sopra di essa è incastonato lo stemma della Congregazione di Santa Croce di Fonte Avellana; all’interno del riquadro, ai piedi delle due colombe che si abbeverano alla fontana, si legge la data 1631, data a cui risalirebbe il rifacimento dell’edificio. Alla parete destra della chiesa si appoggia la torre campanaria in laterizio che ospita attualmente una sola campana. L’interno, che custodisce le statue di S.Agostino, S. Pietro Martire, S. Anna e S. Antonio da Padova, è a navata unica terminante in un’abside.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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