Ruderi Chiesa Santa Maria della Lacrima
Questo luogo di culto sembra sia sorto nel Duecento, anche se dell’antica costruzione resta ben poco: quello che oggi rimane, la facciata, il campanile, quasi tutte le mura perimetrali e i ruderi del convento, è ciò che è stato restaurato nel Cinquecento e poi nel Seicento. Il convento fu ceduto nel 1562 da Baldassarre Acquaviva, Marchese di Bellante e Conte di Caserta, ai Padri Carmelitani dell’Annunziata di Caserta. Nel 1793 esso fu soppresso e quindi chiuso; la chiesa continuò nelle sue funzioni, mentre il privilegio di chiesa parrocchiale venne trasferito due anni dopo nella Chiesa di Santa Croce, all’interno del centro abitato, vicino alla Cappella della Madonna della Misericordia. Sulla parte superiore dell’imponente facciata si apre un finestrone sovrastato da un lunetta ed altro motivo ornamentale; in basso un altro finestrone risulta successivamente tamponato e, di fianco al semplice portale in pietre e laterizio, un’apertura sembra essere una piccola edicola atta a contenere qualche immagine sacra. Alla parete di destra è appoggiato un massiccio campanile la cui parte superiore presenta due monofore sovrapposte per ospitare delle campane. L’interno, da tempo completamente privo di copertura e preda della vegetazione, lascia solo intuire l’antica presenza di archi a tutto sesto e di pitture murali; agli angoli sopravvivono accenni di capitelli corinzi in stucco. Fissata al muro, una lapide datata 1873, silenziosa testimone di momenti solenni, narra del vuoto lasciato dalla “buona Lisetta”, una bimba di appena 10 anni.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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