Occorre cercarla con pervicacia, seppure si trovi su di un colle, perché è in fondo ad un'anonima stradina quasi completamente dissimulata dalla vegetazione. La chiesa si vede gradatamente mentre si sale, a piedi, fino ad apparire completamente nel suo inaspettato grande corpo di fabbrica. Si tratta di un edificio molto lungo, attualmente inagibile a seguito dei danni riportati dal terremoto del 6 aprile 2009, frutto dell’unione di una parte, quella anteriore, preesistente probabilmente fin dalla metà del Trecento, con una parte ampliata in tempi più recenti, forse ai primi dell’Ottocento. In occasione dell’ampliamento venne aggiunto alla parete posteriore il robusto campanile a vela che sorregge tre campane. La copertura è a capanna e la facciata, a coronamento orizzontale, è in pietre di fiume e scarsi laterizi e presenta un interessante portale in pietra. In esso l’architrave è sorretto da due capitelli con rostri ed è sormontato da una lunetta, al centro della quale campeggia un concio in pietra recante in bassorilievo una porzione di una scena religiosa evidentemente riguardante San Martino. In alto, due finestroni rettangolari con cornici in laterizi danno luminosità all’interno.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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