Liturgia Greca della Resurezione
A pochi chilometri da Rosciano, immersa nel verde della fertile vallata in cui scorre il fiume Nora, Villa Badessa rappresenta la più settentrionale colonia italo-albanese d'Italia. Dopo due secoli gli Albanesi di Villa Badessa continuano ad esprimersi nel loro antico e misterioso idioma ed a seguire la liturgia di rito greco bizantino. Battesimi, matrimoni, funerali, ma anche semplicemente la messa domenicale, hanno caratteri cerimoniali esotici e di grande suggestione, assai diversi da quelli occidentali. Le celebrazioni della Settimana santa, a Villa Badessa hanno inizio con gli enkomia, il pianto delle donne sulla icona della deposizione e culminano con la veglia notturna in attesa della luce di Pasqua. Prima che sorga il sole della Domenica di Resurrezione, il papas, seguito dai fedeli che hanno passato con lui la notte in preghiera nella piccola chiesa, dà vita ad una suggestiva processione che partendo dalla iconostasi interna si reca sul narcete che si apre davanti alla costruzione sacra. Mentre l'officiante, rivestiti i paramenti solenni reca l'icona della Resurezione, gli altri si fanno luce con le candele e tutti insieme, in silenzio si volgono verso oriente in attesa dell'alba. Al primo spuntare del sole il papas canta il primo verso del Vangelo secondo Giovanni e con toni di grande giubilo che ricordano le antiche danze della liturgia greca, riavvia il corteo all'interno della chiesa, dove i partecipanti, conclusa la liturgia del mattino, si scambiano gli auguri donandosi a vicenda uova dipinte e decorate.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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