Abbazia San Liberatore a Maiella
Immersa in uno scenario naturale ricco di boschi, di acque e di anfratti, utilizzati come romitori dai monaci, San Liberatore a Maiella, con a fianco il campanile quadrato, sviluppato in tre piani traforati progressivamente da monofore, bifore e trifore, si staglia nel verde, come un'equilibrata e bianca massa di volumi, percorsi dall'elegante disegno dei rilievi verticali. La facciata ha uno schema a salienti di gusto lombardo che rispecchia la tripartizione interna. Divisa in due ordini da una linea appena accennata, presenta in quella superiore tre monofore semplici e in quella inferiore tre portali che rappresentano il modello più antico del tipo romanico abruzzese. L'interno è a pianta basilicale a tre navate, scandite da sette arcate a tutto tondo poggianti su pilastri rettangolari. Tre archi di trionfo, di cui si è perduto quello centrale, poggianti su piloni cruciformi, privi di base e terminanti in cimase decorate ad ovuli e dentelli, immettono nella zona presbiteriale. La stessa decorazione divide, orizzontalmente in due, le muraglie della navata centrale e corre sul semicatino absidale che, donando all'insieme uno stile sobrio e solenne, conclude, in tre ordini circolari, la costruzione. La soffittatura è stata ricostruita con capriate lignee a vista. Nella navata di sinistra si aprono due porte decorate che immettevano nel chiostro e nella residenza monastica. Da notare sull'architrave della seconda i fiori in altorilievo che costituiscono il motivo tipico del romanico abruzzese. Sul pavimento della navata centrale è stato rimontato quel che resta di una composizione geometrica policroma eseguita dalle maestranze cosmatesche nel 1200.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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