Chiesa Santa Maria La Nova
Già conosciuta nel 1330, quando divenne Propositura ed Arcipretura, si ritiene che la prima costruzione comprendesse ben cinque navate, ridotte poi a tre e definitivamente a due nella ristrutturazione del 1826, quando le riparazioni si resero inderogabili per via del crollo di una parte della copertura. Tra gli elementi di maggior rilievo si può ammirare il bel portale in pietra quattrocentesco, in linea con lo stile gotico dell’intera struttura. Ai suoi lati, incastonati nella facciata, sono due lapidi in marmo. Nella lunetta sopra il portale trova posto un mosaico composto da 44 formelle in ceramica raffigurante l’Annunciazione ed al di sopra di questa campeggia lo stemma degli Acquaviva. Appena sopra si apre poi una grande finestra circolare con rosone adornato con otto colonnine. Una svettante torre campanaria che termina a guglia reca un orologio ed è appoggiata alla parete posteriore; il suo impianto di base è antecedente alla chiesa e faceva parte delle fortificazioni a difesa del paese. La chiesa, che ha copertura a capanna, è letteralmente incastrata tra le abitazioni, tanto da non poterne cogliere la bellezza per intero. All’interno, nella navata di destra, più stretta di quella principale, restano addossate alla parete quattro colonne di ampio diametro su cui sono ancora ben visibili i resti di affreschi trecenteschi. Nella zona presbiteriale, la più antica dell’edificio, è un grande altare ligneo barocco ed in fondo alla navata laterale è collocato un Altare Tabernacolo datato 1583 scolpito in legno, restaurato nel 1996. Un busto-reliquiario ligneo conserva una reliquia di S.Attanasio Vescovo, patrono di Cellino Attanasio e dietro l'altare maggiore si trova il monumento funebre datato 1496 del giovane Giovanni Battista Acquaviva d’Aragona (1482-1496). Nei pressi dell’ingresso è incastonata la Croce delle Indulgenze che Papa Leone XIII concesse nel 1901.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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