E' una chiesa storicamente importante, poiché i Pennesi riunirono qui il Parlamento, dopo l'assalto e al conquista del Caldora nel 1436, per chiedere la pace agli Aquilani. L'interno è ad una navata e il suo aspetto attuale è dovuto al rifacimento barocco, dagli elaborati motivi decorativi (stucchi, cornici dorate ecc.) che occupano tutti gli spazi, con le varie cappelle gentilizie ai lati della navata. Nella campata che precede il presbiterio si apre l'ampia cupola. Fra i dipinti conservati nella chiesa ricordiamo una tela di Francesco Salvatori, copia della Pietà di Annibale Carracci (al Louvre), due opere attribuite a Taddeo Zuccari (Gesù ortolano e Martirio di San Sebastiano), oltre ad alcune tele dei fratelli Ragazzini di Ravenna (Madonna dai sandali d'oro, Madonna del rosario e sante, Madonna del rosario e santi); nel timpano dell'altare maggiore si può inoltre ammirare un dipinto di Giambattista Spinelli (il Padre Eterno), e pregevole è anche il coro in legno, opera degli artisti abruzzesi Ferdinando Mosca di Pescocostanzo e Venanzio Bencivenga di Castelvecchio Subequo. Di rilievo pure il soffitto ligneo della Cappella del Rosario, con decorazioni e intagli di Sebastiano Carinola di Guardiagrele, ed alcune sculture lignee, come un San Biagio del pennese Michele Arnolfini (1614) ed una Deposizione del XVI secolo. Pregevole, infine, anche l'organo settecentesco di Adriano Fedri.
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