Chiesa Sant'Antonio Abate
Le fortificazioni vengono fatte risalire almeno al XIII secolo, successivamente potenziate dagli Acquaviva tra il XIV ed il XV secolo. All’inizio del Seicento alla chiesa era annesso un convento di Celestiniani. Sulla facciata, completamente, in laterizio, si apre un grande finestrone rotondo; il portale, preceduto da alcuni scalini, è in pietra ed è sormontato da una lunetta con arco a tutto sesto sostenuta da capitelli con foglie d’acanto. Dalla facciata si erge un piccolo campanile a vela che sorregge una campana. L’interno è costituito da un’unica aula in fondo alla quale è un grande altare. La chiesa custodisce l’interessante monumento sepolcrale di Bucciarello Di Bartolomeo figlio di Giacomo, forse ufficiale al servizio del Conte di Conversano Antonio Acquaviva. Si tratta di un’opera artistica in pietra scolpita di stile gotico, datata 1390 e restaurata nel 1988. Era un tempo collocata nella chiesa di S.Giacomo fuori le mura, ma, dismessa questa, venne trasferita dov’è ora. La parete a vista del sarcofago è impreziosita da cinque colonnine tortili, due bassorilievi con motivi floreali e due stemmi, anch’essi in bassorilievo. Gli studiosi affermano che quello che rappresenta uno scudo sannitico con sostegni floreali recante due gigli e due croci sarebbe lo stemma di famiglia di Bucciarello, mentre l’altro, rappresentato da uno scudo sannitico con sostegni floreali e teste d’angelo sormontato da braccio che impugna una spada, sarebbe lo stemma di famiglia di sua moglie. Due coppie di colonnine tortili sostengono l’arco di copertura del sarcofago finemente lavorato, al cui apice è un bassorilievo con l’Agnus Dei. Su una delle fiancate è incisa in lettere gotiche la scritta (integrata dagli studiosi): Hoc sepulcrum fecit fieri vir nobilis Buciarellus Iacobi Bartholomei de Montono sub anno Domini MCCCLXXXX. Indictione XIIII. In prossimità del monumento è posta impropriamente una scritta lapidea riguardante un evento del 1833.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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