La facciata e il grande portale a cui si accede da un'ampia scalinata sono opera moderna riecheggiante lo stile trecentesco originario delle muraglie e l'architettura pugliese. L'elegante campanile, ornato da bifore ogivali a doppia colonnina centrale è opera di Bartolomeo di Giacomo (1335), mentre la cella campanaria si deve ad Antonio da Lodi (1498). L'interno, a croce latina, si presenta a tre navate scandite da pilastri. Il transetto e il presbiterio hanno una posizione sopraelevata che conferisce un tono solenne alla sontuosità barocca dell'insieme. Cominciando la visita dalla navata destra si segnalano il fonte battesimale (1599), la cappella della Addolorata (abside destra) con paliotto marmoreo di arte napoletana (sec. XVII) in mezzo al quale è incastonata una piccola immagine in pietra di San Giustino. Continuando a sinistra si incontrano, nell'abside, l'altare di San Giustino e in fondo la cappella del Sacramento. L'altar maggiore è ornato da un artistico paliotto di marmo con San Giustino eremita che riceve le insegne episcopali dal popolo di Teate. Nell'abside centrale sono collocati un coro di legno intagliato (sec. XVII) e una grande pala raffigurante l'Incredulità di San Tommaso, attribuita alla scuola napoletana di Giuseppe Sammartino (sec. XVIII). Due scale immettono alla cripta posta sotto il presbiterio, che è a navate irregolari e presenta la struttura romanica riportata alla luce da un recente restauro. Sulle pareti frammenti lapidei di varia origine e tracce di affreschi medioevali. Sempre dalla cripta si può accedere alla sontuosa cappella del Suffragio, sede dell'Arciconfraternita del Monte dei Morti, a cui spetta, tra l'altro, l'organizzazione della spettacolare e storica processione del Venerdì Santo.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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