Può vantare una storia davvero antichissima. Trova infatti le sue radici in una cittadella romana fortificata che si chiamava Castrum Novum fondata probabilmente intorno al 300 a.c. su un insediamento preesistente, forse abitato dai Piceni. Nel 1460 nei pressi del fiume Tordino ci fu una violentissima battaglia tra Aragonesi ed Angioini, a seguito della quale fu messa a ferro e fuoco tutta la zona. Questo indusse il feudatario Giulio Antonio Acquaviva, Duca di Atri e Conte di Conversano, a ricostruire il centro abitato, stavolta in cima alla vicina collina, dove c’era la possibilità di proteggerla con mura. La nuova città, la cui nascita si vuole datare al 20 gennaio 1470, si chiamò Giulia, dal nome del suo fondatore, e fu munita di mura fortificate e di alte torri. Seppure più sicura, la città subì egualmente saccheggi nei secoli. Nel 1596 e nel 1708 subì l’assalto dei Lanzichenecchi e nel 1798 quello dei Francesi, e durante la permanenza di questi, precisamente nel 1799, fu incendiato l’intero archivio degli Acquaviva, andando distrutta una quantità enorme di documenti riguardanti le nostre radici. Dopo la breve parentesi francese Giulia tornò sotto il dominio borbonico fino all’Unità d’Italia. E proprio da Giulianova, il 15 ottobre 1860, passò il Re Vittorio Emanuele II quando fece il suo ingresso nell’ex regno borbonico, prima di andare ad incontrare Giuseppe Garibaldi a Teano e sancire l’auspicata unificazione; in ricordo di questa visita resta un monumento che si erge in Piazza Belvedere, realizzato dallo scultore locale Raffaello Pagliaccetti (1839-1900). Da allora il nome della città ha subito delle involuzioni ed è passato gradatamente da Giulia o Julia a Giulia Nuova, poi a Giulia Nova ed infine a Giulianova.
F. Mosca "PaesiTeramani.it"
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