Divenuto nel 1507 feudo della famiglia Colonna di Roma, il 14 ottobre 1513 il connestabile Fabrizio Colonna, per ragioni sicuramente fiscali, sentenziò che “Tornareccio deve essere un’entità separata da Atessa”. Ma da un punto di vista economico e sociale, la lunga sovranità dei signori romani fu per il paese uno dei momenti più disastrosi. La situazione mutò solo alla fine del XVIII secolo, quando le truppe napoleoniche portarono con loro tutte le ambiguità della Rivoluzione francese. A partire da questo momento, Tornareccio si sganciò dalla signoria dei Colonna e diventò un Comune realmente indipendente. Grazie alla nuova condizione, vennero realizzate le opere pubbliche che dettero al paese l’aspetto che, a grandi linee, è quello attuale. Dopo un periodo senza dubbio positivo, Tornareccio non poté sfuggire le dolorose vicende del XX secolo. Gli anni successivi furono quelli della ricostruzione. Anni difficili. Ma anche anni di rinnovate speranze. Oggi i desideri e le speranze di quanti lasciarono il paese sono stati esauditi: Tornareccio vive immerso in un benessere diffuso, grazie alla produzione delle mozzarelle e del miele, al commercio e, in minima parte, all’agricoltura. Nonostante le dolorose vicende storiche, la laboriosità e la creatività di questo paese non sono mai venute meno.
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