Atessa vanta un'origine leggendaria, poichè era divisa in due rioni, Ate e Tixe, separati da un vallone abitato da un mostruoso dragone, che venne affrontato ed ucciso da Leucio, Vescovo di Brindisi. In segno di riconoscenza, il santo divenne patrono del paese e, nella chiesa a lui dedicata, si conserva un fossile ritenuto una costola del drago. La storia documentaria risale all'età preromana, quando il territorio era abitato probabilmente dalla tribù dei Lucani e nel secolo X entrò a far parte del patrimonio dell'abbazia di Farfa. La pianta del paese, adagiato sulla sommità di un colle, è completamente attraversata in tutta la sua lunghezza da Corso Vittorio Emanuele, ai lati del quale si dipartono innumerevoli vicoli collegati da stretti passaggi ed archi.
M. Fagnano "Rivista D'Abruzzo"
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