Il primo edificio, ad una sola navata, risalirebbe alla seconda metà dell’XI secolo, quando i benedettini del vicino monastero di Santo Stefano in Lucania sentirono l’esigenza di una chiesa più sicura, per potervi traslare anche le reliquie di Sant’Annicola Vergine e Martire. L’edificio odierno è stato costruito tra il 1787 e il 1814; la torre campanaria è stata ultimata nel 1893. La chiesa è a tre navate e a croce latina. L’altare maggiore, chiuso da una balaustra in marmo, è dedicato alla Santa Patrona. Al suo posto, in precedenza, vi era un’immagine dipinta su legno, visibile in fondo alla chiesa. Ai lati di Santa Vittoria sono raffigurate Sant’Annicola, a destra, e Santa Caterina da Siena, sulla sinistra. All’interno dell’edificio sono conservate alcune tele di straordinario pregio. Alla sinistra dell’altare maggiore, sulla cappella del Sacro Cuore, vi è raffigurata l’Immacolata Concezione. Nella parte opposta, sulla cappella di Santa Maria Maddalena, è visibile la Madonna del Rosario, circondata dalle quindici scene dei Santi misteri. Di indubbio valore è anche la Madonna del Purgatorio, nell’altare laterale della navata sinistra. Nell’orchestra che sovrasta l’ingresso principale è visibile il maestoso organo costruito alla fine degli anni Quaranta. I capitelli corinzi, le cupole baroccheggianti, le varie rifiniture dorate ed i fluenti ornamenti hanno fatto sì che la chiesa di Santa Vittoria fosse considerata monumento nazionale dalla Soprintendenza alle Belle Arti.
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