Monte Pallano rappresenta e simboleggia da sempre la ‘madre’, l’origine e la culla dell’identità culturale primigenia di paesi, villaggi ed abitati che ruotano intorno al suo territorio. Il territorio che circonda il Monte Pallano è stato abitato ininterrottamente fin dalla preistoria. Dominando il paesaggio della media valle del Sangro, il Monte Pallano rappresenta un vitale asse di collegamento tra il mare Adriatico e le montagne dell'alta valle del Sangro, si impone come elemento importante nel paesaggio territoriale e culturale di questa parte dell'Abruzzo e, probabilmente, ha svolto nel passato anche un ruolo centrale nel delimitare i confini tra le tribù sannitiche in questa regione dell'Italia centrale. Le sue mura megalitiche, costruite nel V e IV secolo a.C., sono visibili da una lunga distanza. Nei tempi moderni ha continuato ad essere un'importante riserva naturale e un punto di riferimento simbolico per l'intera area. Fino agli ultimi decenni del XX secolo, le sequenze abitative sull'altopiano del Monte Pallano erano ben definite e consolidate da scoperte e studi. La frequentazione antropica dell’altopiano è datata dalla preistoria e documentata da reperti litici e da selci scheggiate e di colore bruno, rinvenute nella zona del Lago Nero, ma si intensifica soprattutto nel I millennio a. C. ed esprime nella cinta megalitica di epoca italica un codice architettonico di grandissima perizia tecnica e di grande impatto emotivo.
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