Una Santa che è nel cuore di tutti gli abruzzesi è Santa Gemma, la cui figura storicamente documentata, si è caricata nel tempo di elementi mitici e simbolici. Nata nel 1372 a San Sebastiano di Bisegna (Aq) da una povera famiglia e restata orfana di entrambi i genitori, fu allevata da una parente di Goriano Sicoli. Dedita ai lavori campestri e alla cura di un piccolo gregge si distingueva per devozione, bontà d'animo e bellezza. La tradizione racconta che insidiata da Ruggero, Conte di Celano, non solo sfuggisse alle profferte del nobile, ma anzi lo convincesse ad aiutarla a realizzare il desiderio di consacrarsi a Dio. Fattasi costruire una cella a ridosso della chiesa di San Giovanni Battista, collocata sui bordi del Tratturo che da Celano, attraverso Forca Caruso e Raiano scende fino a Foggia, Gemma appena dodicenne, si dedicò alla penitenza e alla preghiera. In questo volontario carcere, da dove, attraverso una grata, assisteva alle sacre funzioni e colloquiava con quanti si recavano a lei, Gemma visse reclusa fino al 12 maggio del 1426, giorno della morte. Proclamata santa, Goriano Sicoli l'ha eletta a sua Patrona nel 1748, erigendo sulla cella in cui passò la vita uno splendido santuario. Il giorno della festa, a cui è legata anche una indulgenza plenaria lucrabile da chi, nelle dovute condizioni spirituali, visiti il tempio, il paese la ricorda con una festa che a buon diritto può essere considerata tra le più poetiche d'Abruzzo.
M. C. Nicolai "Rivista D'Abruzzo"
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