In un isolato sperone roccioso della valle di Pennapiedimonte, a quota 1100 circa, si aprono una grande grotta e due piccoli ripari chiusi con muri a secco situati alla base ed alla sommità della rupe. La grotta principale, detta anticamente S. Angelo, e i due ripari non mostrano segni di giacigli e di focolari: data la vicinanza al paese il pastore, rinserrate le pecore nell'ovile, rientrava a casa per la notte.
E. Micati "Carsa Edizioni"
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