Alla chiesa trecentesca appartengono sicuramente il prospetto principale e la parte bassa del lato destro fino alla cornice marcapiano; sono tuttavia evidenti tracce di interventi successivi, come la sostituzione dell'oculo della facciata con il finestrone rettangolare e la chiusura delle strette monofore e del portale sul lato destro dell'edificio, necessaria per scandire ed articolare la decorazione barocca dell'interno. Il ricco portale principale, caratterizzato dalla esuberante lavorazione dell'archivolto, degli stipiti a fasce di colonne alternativamente lisce, a spina di pesce e a tortiglione, e dei capitelli a fogliame ricurvo, si attribuisce alla scuola trecentesca di Nicola Mancino, mentre il portale laterale, opera di maestranze locali, proviene da Santa Maria Maggiore, da dove รจ stato trasferito nel 1884. L'interno della chiesa mostra la piena adesione ai canoni architettonici e decorativi del barocco; la fastosa e ricercata ornamentazione scandisce lo spazio, amplia e dilata i volumi (anche grazie alla vistosa sopraelevazione, necessaria per realizzare la volta), restituisce luce e colore. Ai lati dell'ingresso si fronteggiano due confessionali in legno scolpito del XVII secolo, mentre sulla controfacciata, sotto lo stemma francescano, una lunga iscrizione in latino ricorda le vicissitudini storiche del monumento. Gli altaroni laterali in stucco, alternati a lesene e paraste, incorniciano dipinti e statue lignee: degni di nota sono, sulla parete sinistra, la tela che raffigura una Madonna con Bambino e Santi (1604), commissionata dalla nobile famiglia De Sorte, e un Annunciazione tardocinquecentesca, in cui compare lo stemma della famiglia Farina. Altre due tele, raffiguranti rispettivamente la Vergine e Santa Lucia, ornano la parete destra insieme alla settecentesca scultura lignea, dorata e dipinta, raffigurante Sant'Antonio da Padova con angeli.
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