Chiesa San Pasquale

Ci si presenta nelle sue vesti ottocentesche, la sua facciata è a coronamento piano e nella sua parte superiore si apre una finestrella ovale. Il portale, raggiungibile salendo sette gradini, presenta un arco ribassato, all’interno del quale è una lunetta priva di qualsiasi decoro. Le pareti laterali sono ben sostenute da contrafforti e dalla parte posteriore del tetto si erge un piccolo campanile a vela in calcestruzzo che ospita una campana. L’interno è costituto da un’unica aula che termina nella zona absidale rettangolare sopraelevata di un gradino. Fin dal 1278, anno in cui per la prima volta si fa menzione della chiesa, fu dedicata a Sant’Andrea, ma sul finire del XIX secolo fu arricchita delle statue della Madonna, di S.Antonio da Padova e di S.Pasquale Baylon. Da allora la chiesa fu da tutti associata a S.Pasquale. Avviata nel 1987 un’opera di restauro e di ristrutturazione, destinando al culto anche i piccoli locali utilizzati nel passato per l’alloggio del curato, venne riaperta al culto il 25 aprile 1989. Nel 2003 vennero restaurate anche le due tele presenti, di cui una realizzata nel 1769 dal pittore teramano Vincenzo Tudini (1730-1787). Durante il restauro sono stati riportati alla luce due mattoni, oggi incastonati nel muro dietro l’altare, il primo con incisioni varie, tra cui la data del 30 maggio 1695, forse quella di un restauro, il secondo con inciso un cerchio diviso in settori numerati e con un foro centrale, che fa pensare ad un orologio solare artigianale.